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da Giuseppe
La sensazione di avere qualcosa di immenso dentro di se, ma che allo stesso tempo è freddo e vuoto, la sensazione di camminare sempre sull'orlo di un abisso. Urla strazianti. Ecco questa sensazione non mi abbandona mai, soprattutto quando sono con le persone. Il momento in cui mi sento più solo è proprio quando sono circondato dalla famiglia, dagli amici e dalle persone in generale. Mi sento un estraneo della società, eppure mi va bene, non voglio essere un sottoprodotto di una multinazionale. Vivo una vita normale, me ne sto principalmente per i fatti miei, le cose più pesanti non riesco a tirarle fuori e più in generale provo disprezzo per la società in cui vivo, per le persone che mi circondano. Vorrei partire, andare lontano da tutto ciò e non tornare, vivere una vita al di fuori delle leggi morali e sociali, a contatto con la natura e non con il cemento. La felicità è reale solo se condivisa, ma cos'è la felicità... è solo qualcosa di evanescente, di illusorio... qualcosa che ti fa dimenticare il male di vivere. La nostra è una vita condannata alla perenne illusione, illusione di benessere, di felicità e perfino illusione di sofferenza e di dolore. Viviamo in una società che ci da l'impressione di non essere soli ma la verità è che nasciamo e moriamo soli, senza lasciare traccia del nostro passaggio al di fuori di questo sputo di pianeta in cui viviamo. Fortunate le persone che non si rendono conto di quanto sia illusoria la realtà poichè non soffrono o comunque potranno sempre consolarsi con l'illusione della felicità... Ora devo andare..mi chiamano..è pronta la cena.
18 novembre 2012 - Roma
Categoria: Solitudine
da Rugiada
posso capirti benissimo è quello che provo anch'io tante volte, mi capita di sentirmi un estranea in una vita e in un mondo che non mi appartiene, sola fra tanta gente...reclusa, intrappolata in un realtà priva di sogno...un mio amico su FB mi ha detto
le stesse parole che hai detto tu; che La felicità è reale solo quando è condivisa, è la pura verità, sono convinta che non avrò mai la possibilità di assaporare questa immensa parola...io purtroppo non starò mai bene con me stessa, perchè non sarò mai serena, gioiosa e irradiata dall'amore, mi mancherà sempre quel qualcuno che non potrà far parte della mia quotidianità… e anche se la felicità non è ciò che ci circonda ma è ciò che sentiamo dentro, devo ammettere che non so sentirmi viva se mi manca la luce che mi da la vita e indipendentemente dagli altri mi sento un nulla…
19 novembre 2012
da Benedetta
Anche io mi sento un'estranea in un mondo che non mi appartiene. Sola fra tanta gente nascondo con un sorriso il mio quotidiano martirio del cuore. Speriamo che da ogni dolore nasca una gioia.
21 novembre 2012
da Giuseppe
Per me è diverso purtroppo ho scoperto che non è la mancanza di una persona "speciale" a farmi stare così...
ho capito che la solitudine che provavo non è dovuta ad un fattore sociale, ma fa parte del mio modo di essere, è una sensazione che penso non mi abbandonerà mai...ho scoperto che è proprio da dentro di me che proviene questo disagio, e sembra quasi che la sensazione negativa che mi dà il mondo in cui vivo sia proprio un riflesso speculare e materiale del mio malessere... me ne devo fare una ragione sono una persona introversa che purtroppo o per fortuna comunica più con il loro mondo interiore che con quello esterno... è una bel labirinto la vita e difficilmente se ne trova il senso o l'uscita senza i mezzi adeguati...
21 novembre 2012 - Roma
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