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da Parodista

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da Parodista

Quello che mi atterrisce non è la malasorte in sé (ce ne sono tante di persone sfortunate), quanto le modalità surreali e incredibilmente beffarde con cui la vita si è presa gioco di me in tutte le occasioni in cui ho tentato di invertire la rotta. A questo punto cosa posso fare se non sfruttare il mio senso dell'umorismo e fare la parodia della vita prendendomi gioco della mia persecutrice ?

14 febbraio 2013

da Chinatown

IO ero un ragazzo timido. Quando ho cercato di mostrarmi spavaldo per non restare solo al mondo ho incontrato una stronza che mi ha derubato ed è scappata. Così adesso sono solo e senza soldi. Se non avessi cercato di invertire la rotta della mia timidezza perlomeno avrei i miei soldi.
Però non è che riesca a riderci tanto sù.
Tu come ci riesci amico?
Giacomo.

14 febbraio 2013

da Parodista

Il mio riso ha un retrogusto un po' amaro; non ho nessuna intenzione di negarlo. Però può essere molto gratificante dal punto di vista intellettivo. Io sono uno che fa il verso alla vita ed il mio nick allude a proprio a questo. Prendo le situazioni più assurde che la vita mi impone e ne creo altre che sono ancora più ridicole e ancora più grottesche. Il segreto, se così si può chiamare, consiste nel non prendere sul serio nemmeno sé stessi.

14 febbraio 2013

da Chinatown

Probabilmente bisogna aver le capacità per ironizzare su quel che accade. Io ci rido con i conoscenti al bar, ma per evitare che, stando zitto, ne parlino loro. Se io stesso ne parlo e rido perdo interesse come giocattolo da pigliare in giro quando passa. Di me dicono che sono ironico. Di me stesso
dico che sto male.
Giacomo.

16 febbraio 2013

da Anonimo

non prendi sul serio te stesso..l'hai detto tu, ricorda che te stesso non lo ingannerai mai.
Che razza di persona saresti?
Un fake, un pagliaccio, persino ai tuoi occhi.
Contento tu..

18 febbraio 2013

da Parodista

Per Anonimo:
In compenso vedo che tu ti prendi MOLTO sul serio. Forse perfino troppo.

19 febbraio 2013

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