Pensieri

da Ilaria

Mi hanno sempre detto di essere grata... grata di vivere, grata di avere tante cose, grata della casa in cui vivo... grata di essere al mondo.
Ma io... perché devo sentirmi grata se non lo sono?
Forse, dovrei essere grata al mondo per avermi dato questa vita, in cui ogni giorno spero che sia l'ultimo, in cui miei coetanei mi feriscono sempre, ridono di me, dei miei difetti, di come sono, del mio essere, del mio "IO".
Perché allora mi dici di essere grata? Io non mi sento grata... io soffro, mi dispero, e ho voglia di morire, ho tanta voglia di morire, sempre, ogni giorno. E quando ti chiedo aiuto, quando ti chiedo di insegnarmi ad essere più forte, quando ti supplico di far smettere quella gente di dirmi quelle cose tu mi guardi e mi dici di sopportare. Sopportare? Vuol dire che passerò la mia vita a farmi calpestare dalle offese altrui, dai rimorsi e dalla paura. E dici di capirmi, dici che non è niente di grave... tu, come puoi solo immaginare di comprendere le mie pene? Tu non sei me, giusto? Non hai vissuto l'esperienza che ora vivo angosciosamente, e allora come puoi dire di capire? Come puoi giudicare? Pensi che io ti dica tutto? Pensi che io abbia il coraggio di ripeterti tutte le cose che hanno detto a me mostrandomi miserabile e debole? Io non riesco a ripetere quelle parole, perché fanno male, e tu non sai quanto, non sai quanto sia profonda la ferita che loro mi hanno inferto. Tu continui a vivere la tua vita, come al solito, dicendo e ripetendo che va tutto a meraviglia, ma non è così! Io sto morendo, e tu neanche mi vedi, non mi senti, non posso urlare, perché non ho più voce, ma almeno vorrei che tu ti accorgessi di me. Prova a guardarmi a volte e ad essere paziente. Quelle persone io non le voglio più vedere, ma tu mi sproni dicendomi anche di affrontarle e subire, rimanendo zitta, così, tu dici, alla fine si stancheranno... ma questa è una bugia, loro non si sono mai stancati di farmi del male, mai. E ho subito per anni, mentre tu... tu dov'eri? Qual'è dunque il tuo ruolo? Perché non mi hai dato una mano? Mi dispiace disturbare la tua vita con la mia inutile presenza, ma io sto male, e vorrei tanto essere salvata, altrimenti sarà tutto inutile e in me si farà sempre più forte il desiderio dell'oscurità eterna. Per favore. adesso... io sono cambiata, sono cresciuta, quel periodo è passato, ma anche se è finito le mie ferite sono ancora qui, dentro di me, nel mio cuore. Ho ancora paura, e sono ancora debole, perciò, ti prego, non chiedermi di correre. Un passo alla volta, per favore. Aspettami, perché io non ho più la forza di correre. Adesso se mi vuoi bene dovrai essere paziente, dovrai aspettare il mio turno, perché io sono rimasta indietro.
Dimmi di essere grata di vivere solo quando lo sarò veramente, non impedirmi di piangere e non dirmi di essere per forza felice, di sorridere sempre... dammi anche il tempo di piangere... dammi tempo, ho bisogno ancora di tempo... perciò d'ora in poi se mi vedrai piangere, ti prego, nopn essere triste, perché quelle lacrime, per quanto ti voglia bene, non sono per te...
Dammi il tempo di piangere.

A mia madre

18 giugno 2004

Categoria: Pensieri

da ilaria

è davvero bella!!! complimenti!! pensa ke nella vita si devono affrontare sia cs brutte ke kose belle!! è guarda ke i nostri genitori vogliono sl il meglio x noi!!!xciò!!! ti augura tanta felicità!! stò dicendo davvero!! AUGURI!!ciao kiss

18 giugno 2004

da kagome

ccccccccciiiiiiiiiiiiaaaaaaaooo ili la tua dedica è stupenda e per di più già in rete... tadb sei la mia migliore amica t.v.tr.b.

18 giugno 2004

da daniela

ciao ilaria la tua dedica é bellissima sai anche i miei mi dicevano più o meno le stesse cose mi dicevano di sorridere di lasciar perdere, di sopportare ma la realtà é che spesso le cose accadono per renderci + forti sai anch'io sentivo il desiderio di morire, di sprofondare, di scomparire, in realtà ho proprio tentato di farlo, poi due giorni dopo é cominciata la malattia di mia madre, e io mi sono occupata della casa, cucinavo x mio fratello, mio padre, andavo a trovare mia madre, lei é guarita e io ho cominciato il volontariato x non pensare e per non piangiere tutto il giorno, quelle ferite hanno cominciato a rimarginarsi qualche hanno dopo, il problema é che quando ti feriscono e ti fanno sentire una nullità, quando smettono o non hanno + la possibilità di ferirti tu credi che sia finita in realtà da lì comincia tutto, devi fare i conti con la tua rabbia e il tuo senso di colpa
Oggi ho 30 anni mi sono laureata, 10 mesi fa ho finito una storia con una persona speciale che mi ha insegnato ad amare, mi son buttata giù e qualche volta ho pensato di non farcela ma il segreto é dire sempre ce la sto facendo mai ce l'ho fatta

18 giugno 2004

da Tara

Che dire..sicuramente la tua storia e`molto triste.L`unica cosa che voglio dirti..e`farti forza.Devi cercare di andare avanti.Quelle persone non smetteranno, se tu continuerai ha dargli retta.Sono d`accordo con tua mamma su questo.Lei ti dice di lasciar stare, di sorridere alla vita, perche`non vale la pena stare male come stai tu.Ha ragione!Devi farti una corazza..da sola.nessuno puo`aiutarti in questo.con affetto

22 giugno 2004

da Giulia

Mamma è molto felice di saperlo, sorellina.
Giulia87

25 giugno 2004