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da Anonimo per Anonima
da Altrabugiarda
Vorrei aggiungere altri particolari, piccoli consigli.se questa donna sta lavorando su stessa (è un ipotesi, non posso saperlo),tieni a mente che inizieranno per lei dei momenti di coscienza circa la sua patologia, non sarà una vera consapevolezza, ma sporadiche avvisaglie, che la metteranno in un grande sconforto, ciò non le impedirà di ritornare poco dopo alle sue maschere, però in quei brevi momenti di lucidità lo smarrimento sarà devastante, soprattutto se dovrà affrontarlo da sola.perciò se lei vuoi bene, se qualcosa di buono è rimasto, stalle vicino.se invece prevalgono in te delusione, rancore,rabbia, allora prendi le distanze, ma non all improvviso, mantieni aperto un dialogo e se ce la fai non usare parole dure.Non è vero che i malati mentali siano anafettivi, lo sono sulla base dell'affettivita che intendono i "normali"..spesso amano se stessi attraverso le maschere che indossano e quando i travestimenti falliscono cadono in un baratro di disperazione, di negazione, l'identità va in pezzi e si sta male, malissimo.grazie x l'attenzione.
28 maggio 2019
da Parere
IO non ci ho letto invidia ma tanto dolore... non sono una psicologa...ma a sentimento credo che questa persona abbia sofferto molto.
E' lecito lo sfogo...d'altronde lo fa su un sito pubblico ma in anonimato...scusate...che male fa?
perchè vi sentite prese di mira o coinvolte?
Non è forse Umano soffrire e lecito cercare di buttare fuori il dolore?
Lasciatelo sfogare... che altro modo avrebbe di superare questa cosa?
Per quanto riguarda le terminologie, le etichette etc...mi tiro fuori, perchè non ho competenze specifiche nè scientifiche in merito...ma umanamente posso dire che non trovo nulla di male nello sfogarsi...e personalmente non mi sono sentita ferita...
LA DOMANDA E'...COME MAI VOI VI SENTITE TUTTE PRESE IN CARICO?
28 maggio 2019
da Anonimo
Anonima, questa cosa la aggiungo perché è interessante e illuminante: Un bugiardo/a patologico vero, non ti rende edotto di alcuna verità, neanche della propria. Tuttalpiù si crea un proprio scenario di fantasia, "arricchito" di dettagli inventati di sana pianta, e solo per un attimo questo diventa la sua verità. Infatti è proprio così che lo sgami: metti a confronto nel complesso tutto ciò che ti dice, fagli la stessa domanda in dieci modi o contesti diversi...vedrai che ti darà dieci risposte diverse.
Su una cosa l'autore di questa dedica sembra avere, che ci piaccia o no, ragione: che anche se la persona a cui pensa non è davvero così, una sparuta minoranza di siffatte persone esiste, da qualche parte nel mondo reale, e alcuni potrebbero averci a che fare in futuro. Per questo non mi lamento neanche troppo di un approccio così "scientifico": forse è il modo migliore di trarre qualcosa di buono da una situazione che, per un motivo o per un altro, buona non deve essere stata!
28 maggio 2019
da Autore
Rispondo a uno per volta riguardo alle critiche più importanti. Comincio con la persona con cui ho già iniziato una discussione (che, beninteso, spero sempre che si riveli essere costruttiva al di là dei toni accesi). Non hai parlato di empatia cognitiva citandola esplicitamente, è vero, ma dicendo che gli psicopatici deficitano di Teoria della mente è come se l'avessi fatto, perché l'empatia cognitiva è strettamente legata alla Teoria della mente (a volte poi i due concetti vengono usati come sinonimi). La capacità di capire, almeno a livello cognitivo, i punti di vista altrui a quanto ne so è ben presente negli psicopatici, mentre negli autistici, in genere, è gravemente bassa o addirittura assente; alcuni articoli in letteratura evidenziano dei livelli bassi di empatia cognitiva anche nei soggetti Borderline rispetto ai controlli sani, ma in maniera decisamente meno grave rispetto ai soggetti autistici. Tutto qua, semplice, mi spiace ma sei tu ad aver tirato in ballo la Teoria della mente, non io, per questo ti ho risposto e ti ho accusato di aver sciorinato una cultura un po' da Wikipedia. Perché a quanto ho letto su vari articoli scientifici (tutti con un alto Impact Factor, mica mi faccio guidare dai miei bias di selezione o di conferma, sia chiaro) non si riscontrano problemi particolari per quanto concerne la Teoria della mente e l'empatia cognitiva negli psicopatici. Al limite si evidenzia una maggiore difficoltà di riconoscimento facciale delle espressioni di paura (è stato provato in tanti modi che gli psicopatici siano meno reattivi alle sensazioni di pericolo, e per questo si dice che provano meno paura rispetto ai controlli non psicopatici, anche se il termine "paura" ha un significato molto vago e ampio semanticamente), ma poi basta. Mi spiace che il nostro alterco abbia preso una piega non totalmente costruttiva, ma hai cominciato tu nel dirmi che non sono neanche molto informato (citandomi i presunti problemi di ToM degli psicopatici che, a quanto ho letto su vari articoli, non ci sono), ho reagito di conseguenza. Lieto che nessuno dei due sia scaduto negli insulti sul personale e che ci siamo attenuti al merito comunque. Se comunque hai letto qualche articolo su problemi di ToM significativi negli psicopatici e vuoi passarmelo sono comunque disposto a cambiare opinione (se quell'articolo è più fattualmente convincente di tutti quelli che ho già letto, beninteso). Un'altra doverosa precisazione. Il mio aver ammesso di aver fatto un po' lo "str*nzo" in passato (preciso che non è mai stato nulla di che, non ho mai tradito o fatto del male in mala fede) era per dire che, pur essendomi comportato male in vita mia (come capita a tutti, e non lo dico per giustificarmi, sia chiaro), non ho mai passato una certa linea rossa, non ho mai distrutto deliberatamente e metodicamente una persona. Tutto il male che posso aver fatto a varie ragazze (e di cui mi sono sempre dispiaciuto una volta resomi conto di averlo fatto) non l'ho mai fatto in mala fede, con piena cognizione di causa. E del resto anche le ragazze precedenti, come me, pur essendosi comportate male e anche da vere stronze in certi frangenti, non hanno mai oltrepassato una certa linea rossa, oltre la quale puoi essere davvero qualificato/a come brutta persona. In questo senso mi reputo molto fortunato di non aver avuto a che fare con persone come lei prima ma con persone tendenzialmente normali, con i loro pregi e con i loro difetti, certamente, ma non prive di umanità e sensibilità. So che posso apparire come la volpe con l'uva perché rimango sempre sul vago, dico che lei è una bugiarda patologica e manipolativa ma non cito nemmeno una cosa che lei ha fatto, per cui la gente può legittimamente pensare che io sia il classico rosicone deluso in amore che si mette a fare invettive e diagnosi ad libitum, ma non è così (questa è la prima ragazza verso la quale ho un giudizio così spietato ed ho i miei motivi). Non ho tempo di spiegare tutto perché, davvero, ci metterei dei giorni, ed è una "storia" talmente contorta e poco usuale che descrivendola nei minimi dettagli rischierei di espormi anche su un sito anonimo. Quindi, ripeto, siete tutti liberi di pensare quello che volete su di me, è vostro diritto, io l'apologia di me stesso (spero ben motivata) l'ho fatta e spero di essere stato abbastanza convincente, non perché voglia essere convincente in sé, beninteso, ma perché da parte mia so di non essere un classico rosicone qualsiasi dal cuore ferito, e so che la ragazza con cui ho avuto a che fare è diversa, in senso negativo, da tutte le altre incontrate in vita mia (e per motivi seri, non banali come un banalissimo rifiuto o una normale chiusura di relazione non corrisposta), e ne ho frequentate circa una ventina in vita mia (per questo ripeto di essere stato relativamente fortunato ad averla incontrata tardi, con tutti i problemi psicologici che ne sono conseguiti). Un'altra precisazione ora che ci penso: hai detto che gli autori del DSM-V "non fanno mistero del fatto che il loro disturbo antisociale si identifica con ciò che altri chiamano psicopatia"; questo non è vero, l'ASPD e la psicopatia sono due cose diverse (e si diagnosticano in modi diversi) benché simili nonché correlate tra loro, e le opinioni degli esperti in materia sono varie e spesso anche contrastanti tra loro. Ora rispondo ad altre persone. Alcuni mi accusano di aver dato a questa ragazza della psicopatica senza le adeguate competenze, ma ho già specificato più volte che, per psicopatica, intendo una persona con alti tratti psicopatici (quali la mancanza di empatia e rimorso, la tendenza alla menzogna patologica, l'incapacità di assumersi le proprie responsabilità, fascino superficiale; caratteristiche insomma appartenenti al fattore 1 della psicopatia). In questo senso non è la prima persona "psicopatica" che incontro in vita mia, ne ho conosciute altre (anche in ambito familiare) anche se sono piuttosto rare, ma l'unica con cui ho avuto a che fare nell'intimità è stata lei, per questo è stato così psicologicamente devastante. Vista la sua tendenza alla menzogna patologica e alla manipolazione, l'ultima cosa che mi conviene fare è ricontattarla per sbatterglielo in faccia, non servirebbe a nulla né a me (che potrei essere manipolato di nuovo seppur con maggiore difficoltà rispetto a prima) né a lei (a cui, vista l'incapacità di provare rimorso con tutta probabilità non fregherebbe nulla di quello che le direi). Infine rispondo alla presunta psicologa. E' singolare il fatto che, nonostante la sua presunta competenza in merito (fermo restando che essere psicologa non implica essere psicoterapeuta, per la cui professione ci vuole un percorso più lungo e impegnativo che, però, ti permette di affrontare con più competenza e cognizione di causa certe questioni, così come essere psicologa non implica essere esperta in letteratura scientifica) lei si permetta di fare una pletora di assunzioni su di me. Comincia nel qualificarmi come una delle tante persone che ha visto, tutte con determinate caratteristiche, senza però conoscermi individualmente, il che mi fa capire la sua mancanza di professionalità in merito (si mette a fare delle assunzioni personali sulla mia persona dopo aver letto due miei messaggi e senza conoscere bene la situazione?? Persino io mi permetto di giudicare qualcuno solo dopo vari mesi di frequentazione e dopo constatazioni certe di alcuni loro comportamenti, come appunto ho fatto con questa ragazza). "Non sapete accettare gli altri, non sapete accettare i fallimenti né tantomeno i rifiuti perché vi sentite troppo in alto per fare un passo indietro e dire: non la sto capendo, sto sbagliando qualcosa anche io! Avete così paura di mettete in discussione voi stessi che piuttosto denigrate ciò che vi ha fatto perdere l'equilibrio", scusa, ma tu mi conosci abbastanza per poter affermare con certezza che io sia un narcisista incapace di farsi un po' di sana autocritica?? Io stesso nel mio messaggio precedente e in questo ho ammesso di non essermi comportato bene nella vita, pur non avendo mai oltrepassato certe linee (che è la cosa di cui appunto accuso la ragazza a cui faccio riferimento, senza però andare nei dettagli per motivi personali). "Grande manipolatrice, magari è solo piu capace di te di coinvolgere. Arriva dove vuole? È determinata... Nelle tue parole vedo tanta invidia" Ma certo, che deduzione geniale! Io ho scritto tutte queste disamine prolisse semplicemente perché invidio le sue qualità, chiaro! Cosa c'entrino poi le sue qualità positive con il mentire patologicamente e manipolare le persone senza scrupoli poi non so. Io posso riconoscere le qualità positive di una persona pur non apprezzandola umanamente, non vedo che senso abbia mischiare le due cose. Posso benissimo riconoscere le ottime capacità oratorie di Joseph Goebbels senza apprezzarlo umanamente come persona, per dirne una, e se lo disprezzo non lo faccio mica per invidia della sua ottima favella. Sia chiaro dunque che la mia critica è a livello puramente umano, so che la ragazza in questione ha tante caratteristiche positive (non me ne sarei innamorato se non le avesse avute) ma le mie critiche non c'entrano assolutamente nulla con le sue caratteristiche personali. Mischiare le cose sembra un modo alquanto goffo di difenderla senza conoscerla e di far passare me come il classico tipo che non sa fare autocritica o accettare fallimenti personali. Insomma, un goffissimo e poco argomentato tentativo di suffragare il proprio bias di conferma, che ha già deciso che sono io quello sbagliato che parla per invidia; visto che, a quanto dice, ha già visto nella sua esperienza professionale e/o personale un pattern simile, non è stato difficile seguire per lei impulsivamente il proprio bias di conferma, invece di chiedere magari, con più umiltà e maggiore interesse umano, maggiori informazioni a riguardo prima di fare assunzioni così azzardate. E' scioccante che un messaggio così goffo venga da una persona che millanta una certa competenza in materia (spero sia solo psicologa e non psicoterapeuta perché la situazione sarebbe ancora più imbarazzante in tal caso). Non prenda la mia replica come un attacco personale, non è nel mio interesse attaccare lei come persona (come invece lei ha fatto con me senza nemmeno conoscermi) e per fortuna sia io che lei siamo entrambi anonimi. Ci pensi solo un po' prima di fare una serie di assunzioni azzardate e poco fondate sulla base di una dedica e di qualche replica perché, a occhio, non mi sembra un atteggiamento per niente professionale (di certo farsi guidare dai propri bias di conferma non è una cosa intelligente in nessun caso).
29 maggio 2019
da Imparziale
X Parere perchè si vede che più di qualcuna ha qualcosa di insoluto o non chiaro con un' altra persona e, forse, non riuscendo a parlarne nella vita reale per svariati motivi, si sfoga qui, sperando che sia il lui in questione. Pare di aver capito che lei si chiama M.
29 maggio 2019
da Anonima
A parere mio state tutti esagerando
29 maggio 2019
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