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da sabisse per indimenticabile
da sabisse
Caro Marco,
la mia testa gira vorticosamente e non capisco assolutamente nulla.
Ho troppo malditesta per poter seguire le tue parole profondamente:credo di essermi limitata a leggerle senza "ascoltarle"veramente.
Non ti preoccupare, andrò a rileggerle quanto prima.
Sono stanchissima, stanotte ho dormito sì e no un paio d'ore..non perchè sia rimasta insonne a piangere ma perchè mi sono trascinata da una dicoteca all'altra cercando di non pensare, cercando di scappare.
Cerco di rispondere alle tue richieste anche se non ho ben capito a cosa tu ti riferisca.
Innanzitutto, hai ragione affermando che con la perdita di Stefano mi sono trovata spiazzata, senza più il punto fermo che sempre mi tirava in piedi aiutandomi a rialzarmi.Senza più lui.
E non serve aggiungere come io mi sia potuta sentire o cos'abbia provato.
Dicendo che mi sembra di aver visto i momenti con Stefano come se fossero uno spettacolo al cinema mi riferisco al fatto che mi sembrano tanto, tanto lontani e che la felicità di allora è talmente distante dal mio stato d'animo attuale da farmi credere di non averla mai provata.
Cioè, io ricordo di essere stata meravigliosamente felice con lui ma questa felicità immensa è talemente distante e in opposizione con questo presente che a volte mi sembra unicamente di averla immaginata, di averla sognata.
La gioia che Stefano mi ha dato a volta è un po' come un'allucinazione che la mia mente vede, eliminando per un po' gli incubi.
Spero di averti spiegato bene e di averti fatto capire.
Riguardo al fatto della doppia vita, mi aiuta tantissimo.
è fondamentale uscire ora con amici che di Stefano non hanno saputo nulla o quasi, che non l'hanno nemmeno conosciuto se non di sfuggita perchè mi aiuta a non pensare, a non sentire sempre l'assenza cucita addosso.
Uscire con chi Stefano l'aveva amato e vissuto è impossibile, è una tortura troppo grande vedere così tanto dolore dentro e attorno.
So che i suoi amici o quelli che avevamo in comune stanno male.Da cani.
Ma aiutare loro significherebbe fare passi indietro per me..e poi, come aiutarli?Come?
Stefano manca anche a me, soffro anch'io.
Non ci sono parole di conforto che potrei dare per allievare la sua assenza perchè è troppo devastante anche per me.
Non potrei dire "non state male, Stè ora è felice" e dirlo piangendo e singhiozzando.
Io ho bisogno di vedere, sentire chi sta bene, chi è felice.
Non posso uscire con persone che soffrono per la stessa persona che piango io.
Sarebbe un continuo tormento..
Io ho decido di ricominciare e per farlo devo lasciar perdere quei visi amici..almeno fino a quando i loro occhi piangeranno.
Non smettere di scrivermi, ti aspetto.Un bacio.
Ti voglio bene.
18 febbraio 2006
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