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da Una nata
Il Sabato sera di nuovo, per la millesima volta, è arrivato. Incredibile quanto la solitudine dopo una lunga sofferenza riesca a convincerti che sia giusto così, che è meglio se le cose vanno così, che è tutto giusto, che devo stare tranquilla. La mia però è una tranquillità che non mi dà pace, che mi tortura. La solitudine mi sta trascinando ormai da un pezzo ed io mi sto consumando piano piano, non sta rimanendo più niente di me. All'inizio mi ribellavo, ma ora ho smesso, che faccia di me quello che vuole. In molti mi desiderano vedere debole, piangente, triste e distrutta come ai tempi, quando passavo i giorni a scuola con la testa appoggiata al muro e gli occhi lucidi e gonfi. Quando mi sembrava che io non fossi quella giusta, quando pensavo che il suicidio fosse l'unico rimedio alla mia solitudine. Ora debole non mi vedono nè mi vedranno più, perchè ho imparato a nascondere tutto, a sostituire le lacrime con le grandi risate. So benissimo come vengo guardata e come vengo giudicata, ma non dimostro come mi fa stare questa situazione, darei solo troppa soddisfazione agli altri. Essere soli. Ci sono tanti modi di essere soli. Anche l'uomo più ricco del mondo può sentirsi solo. Anche chi di solito è "il capo" del gruppo può sentirsi solo, anche chi sembra fregarsene di tutto e di tutti potrebbe essere solo, basta guardare i suoi occhi che di solito sembrano non portare nessuna sofferenza, in alcuni momenti sembrano arrendersi a tutto per poi ritornare a sembrare impenetrabili, irraggiungibili, impermeabili. Noi, in realtà, portiamo sempre, in qualunque momento, una maschera. Ne abbiamo una con i genitori, una con i professori e gli amici, una con gli sconosciuti poichè se fossimo veramente noi stessi, se facessimo veramente sempre ciò che ci passa per la testa, saremmo pazzi, ci prenderebbero per pazzi. Pazzi, vuol dire essere liberi, vuol dire fare ciò che pare e piace, vuol dire non portare una maschera. Le maschere sono l'unico modo per resistere, per andare avanti. Penso.
5 maggio 2007
Categoria: Solitudine
da Federic
Ciao Una nata, non è così.
Io, ad esempio, nel gruppo giovanile cattolico di cui faccio parte non porto una maschera. Non a tutti confido i miei sentimenti più profondi, ma questo non significa che faccio finta di essere un'altra persona.
Io credo che finchè portiamo una maschera, cioè finchè fingiamo per esempio di stare bene pur non stando bene, lo facciamo perchè siamo i primi a non accettarci completamente e a voler almeno in parte essere diversi da come siamo.
Fino a poco tempo fa anche io nascondevo i miei sentimenti. Ed era perchè non avevo abbastanza autostima, non mi volevo abbastanza bene e non mi accettavo.
Gradualmente, anche con qualche ricaduta, ho imparato a volermi bene e ad accettarmi per come sono, perchè se sono così non è per caso, ma perchè Dio, fin dall'eternità, mi ha voluto e mi ha amato, così, con questo colore degli occhi e con questi lineamenti del viso. E agli occhi di Dio sono un capolavoro, perchè sono unico. Nessuna persona sarà mai uguale a noi. Siamo tutti unici. Non è una frase di circostanza, è una frase vera. Tutti noi siamo speciali, tutti noi abbiamo qualcosa di speciale, e se cerchiamo qualcosa di speciale in noi lo troviamo.
Credimi, capisco bene come ti senti e qual è il messaggio della tua dedica, perchè anche io in passato mi sono sentito così. E come vedi, ora ho cambiato completamente il mio modo di pensare.
Puoi cambiarlo anche tu. Fidati.
Attendo una tua risposta, un abbraccio forte!
6 maggio 2007
da Shilla
Diciamo che in un certo senso sei anche anche costretto a tenere una maschera.. perchè se non esci il sabato sera 6 considerato uno sfigato, se non bevi 6 uno sfigato, se se se.. Ma dove c'è scritto??
Io non ho problemi a dire che sono sola non ho amici e andate tutti a quel paese.. vi credete superiori agli altri, solo perchè andate in giro come drogati fino alle 6 del mattino???!!
6 maggio 2007 - Genova
da Isabel
Federic purtroppo non tutti sono come te! Tu non porti una maschera, tu ti vuoi bene, tu ti accetti come sei..
Hai una ricetta? Daccela per favore!
6 maggio 2007 - Como
da lele mi
tu non puoi nascondere nulla in te perchè la sofferenza ha un volto come l'orgolio...la strada migliore per te è cambiare vita. come? scegliere Gesù come modello di vita e credere alle sue parole. Vedrai che con il dialogo con esso ti renderà + forte per affrontare qualsiasi cosa...scegli di credere a Lui. E tutto avverrà...
6 maggio 2007 - Milano
da Federic
Ciao Isabel, non pensare che io mi sia sempre voluto bene e mi sia sempre mostrato così apertamente.
Anche io ho incontrato le vostre stesse difficoltà e proprio per questo vi dico : potete superarle.
L'amore per noi stessi, l'autostima, parte dal sentirci amati da Dio. Se non ci sentiamo amati da Dio, possiamo sentirci soli e non sentirci amati da nessuno. Ma se ci sentiamo amati da Lui, sentiamo che non siamo soli, perchè Lui è sempre con noi, e sappiamo che Lui ci ama, e che siamo speciali per Lui, e quindi ci sentiamo speciali anche per noi stessi.
Ho scritto una dedica tempo fa nella sezione solitudine in cui parlo di come è possibile uscire dalla solitudine.
Se potete, leggetela.
Attendo una vostra risposta, vi abbraccio forte
6 maggio 2007
da Una nata
Io, credo in Dio, ed è l'unica speranza. Ma la solitudine, beh, non penso che possa risolverla Lui. non penso che possa tirarmi fuori Lui da questa situazione. Non c'entra l'autostima, c'entra il fatto di come sei visto dagli altri, quanto sono cattivi e come ti giudicano senza conoscerti. é di questo che sto parlando. So che Dio mi ama per ciò che sono, Lui ama tutti. So che mi è vicino e che mi sorveglia sempre, ma non si tratta di questo purtroppo. Sono gli altri che mi giudicano, non Lui.
6 maggio 2007
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