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da ire
da ire
vedo che quello che ho scritto ha suscitato delle reazioni... beh sai "parlare a vanvera"...non credo proprio e ti auguro di non aver mai problemi gravissimi... grazie del tuo commento comunque, mi fa sempre piacere confrontarmi con gli altri.io continuo a invitare tutti a essere realisti e ad accorgersi di quando si sta esagerando.così si potrebbe solo vivere meglio e risparmiarsi tanti pianti e arrabbiature.bye
30 giugno 2008
da Cat
Credo che anonima ce l'abbia con me.
Io invece non ce l'ho con lei.
Forse mi sbaglio, ma il suo problema in questo sito è che legge solo ciò che vuole e va d'accordo con le sua convinzioni e se qualcuno le risponde diventa una furia.
Forse mi sbaglio, ma, cara anonima, è inutile che in ogni risposta tu mi metta di mezzo.
Rispondi e basta.
D'altronde qui almeno due persone hanno fotografato esattamente il problema, meglio di quanto sarei riuscito a fare io.
A loro do il mio grazie.
Ogni problema, oggettivamente di minore gravità, può essere vissuto soggettivamente in modo atroce.
30 giugno 2008
da anonima
Cara michela non sai quanto vorrei poterti dare ragione, ma mi trovo costretta a chiederti seriamente di ripensarci sopra.
Dunque un ragazzo che non si sente capito dal mondo come sofferenza è paragonabile alle tragedie?
Vallo a dire a mio cugino cara, dovevi dirglielo la sera che gli hanno ricoverato in eliambulanza il figlio 11enne con un tumore al cervello scoperto 1 ora prima. Vai vai a dirgli che la sua tragedia è un "problema" come quello di un adolescente che non riesce a farsi amici...vai
Oppure vallo a dire a chi ha apppena perso un figlio in un incidente stradale o a chi sta perdendo un fratello o un genitore di qualche malattia
visto che assolutamente tu non hai idea di cosa siano i reali problemi e ti auguro di non averli mai
ti auguro non ti succeda mai che un medico ti chiami nel suo studio e ti dica che gli dispiace ma non é benigno é maligno; come mi é successo la settimana scorsa e sai qual é la prima cosa a cui ho pensato: quanto tempo ho passato a farmi problemi dove non ce n'erano! sta tranquilla che d'ora in avanti non precherò più il tempo a farmi problemi non ce ne sono e a non ingrandirli che proprio non è il caso.
tu proprio come tanti NON hai la minima idea di cosa siano i reali problemi quelli che non ti auguro mai di avere. dire che uno che si sente incompreso dal mondo è paragonabile al cancro di un bambino è una bestemmia, crescete che ne avete bisogno!
30 giugno 2008
da OneSoul
Puntualizziamo alcune cose.
Come ho già detto qui NESSUNO viene a dire che un problema di salute, la morte di un parente o qualsiasi altra disgrazia simile, sia paragonabile al sentirsi soli.
Voi siete talmente inca**.ate con la vostra vita che provate astio nei confronti di chi non ha problemi grandi come i vostri.
Io non parlo senza sapere cosa dico, le mie belle "tragedie" le ho avute anche io.. e mi porto dietro i segni tutt'ora, me li porterò in eterno.
Eppure questo non mi impedisce di ascoltare lo sfogo di qualcuno che ha un problema "minore" del mio. Lo ascolto e lo aiuto se posso.
"dire che uno che si sente incompreso dal mondo è paragonabile al cancro di un bambino è una bestemmia"
Hai pienamente ragione. Resta il fatto che nessuno lo dice.
Vedete le cose anche quando non esistono. Non si fanno mai paragoni. Si sfoga il PROPRIO problema.
Crescete un po' anche voi, che ne avete bisogno. E imparate a non disprezzare tutti solo perchè non hanno problemi gravi come i vostri.
I problemi, neanche quelli "veri" e il dolore non rendono la gente migliore nè tantomeno superiore.
1 luglio 2008
da Emanuele
Quando una persona sta male, non va a pensare "c'è chi sta peggio di me" perché ciò che conta è che sta male in quel momento, allora voi dite che bisogna essere tristi solo se ti muoiono parenti o hai problemi di salute? essere soli non è un problema solo perché ce ne sono di più gravi? allora quello che ha un tumore e morirà tra 5 mesi dovrà dire.. c'è chi sta peggio che invece di 5 mesi ha 1 mese di tempo? mah.. che discorsi.. la gente deve guardare sempre chi sta peggio? e allora perché non potrei dire, ce ne sono 1000 felici e io sto da schifo?
1 luglio 2008 - Perugia
da Cat
Mi domando perchè si pensa sempre al dolore come a una gara automobilistica, in cui alcuni salgono un gradino del podio e hanno diritto più di altri alla tenerezza.
Naturalmente avere un tunore è più grave oggettivamente che non avere amici o non soddisfare le proprie voglie di tenerezza o sesso.
Ma il dolore è una realtà individuale, soggettiva. Chi ha la depressione magari ha tutto, eppure si suicida. E chi ha un tumore riscopre le cose belle della vita.
E allora? E allora non ci sono regole vere e proprie.
Quindi chi ha il tumore non dovrebbe lamentarsi perchè c'è chi è paralizzato; e chi è paralizzato non dovrebbe lamentarsi perchè c'è qualcuno allo stato vegetativo.
Il fatto è che il dolore e la sofferenza sono talmente permeanti da non avere regole, nè un senso logico (a meno che non si creda a una vita migliore dopo la morte).
Lo so che oggettivamente, ad esempio, i miei problemi sono sciocchezze. Ma io ci soffro lo stesso. Che posso farci? Anche io vorrei che le malattie non esistessero e che nessuno perdesse i propri cari. Ma non dipendono da me queste cose.
Io posso solo vivere il dolore, quasi come se fosse una elezione.
Anche solo sapere che io sto bene e un altro soffre mi crea dolore.
Non esistono classifiche, siamo tutti in gara. Alcuni ne vivono di più e capiscono certe cose. Altri no.
Ma non si può pensare che chi ha un problema oggettivamente minimo non possa stare individualmente malissimo.
1 luglio 2008
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