Solitudine

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da Rose per voi

Non è neanche tanto la solitudine...qualcuno con cui fare 4 passi, mangiare una pizza o andare al cinema si trova sempre.
Il problema è che io non sto bene con me stessa. Non mi rispecchio nella vita che faccio, nelle persone che frequento, nei miei orari, nei miei luoghi...insoddisfazione allo stato puro. Per questo ci sono giorni in cui non vorrei nemmeno uscire di casa.
E' patologico? Ho bisogno di un dottore?
"Bisogna avere ancora un caos dentro di sè per far nascere una stella che danza", indimenticabili parole di Nietzsche. Io di caos ne ho proprio a volontà, ma le mie stelle sono ancora pallide e timide...ed io sono semplicemente spietata verso le mie debolezze e i miei insuccessi. Vorrei essere sempre perfetta, sempre all'altezza della situazione.
Per questo è tutto così complicato. L'unica cosa che mi da conforto è pensare a me stessa come a una materia prima da modellare, come una persona da costruire...si, effettivamente non si può tirare avanti a lungo con questi complessi. Però ieri notte, tornata a casa, ho pensato che non c'è molto altro da fare, se non andare avanti. Forse verrà il giorno in cui annegherò in un abisso d'ombra, ma quel giorno non è stato ieri, e non sarà oggi, e mi impegnerò affinchè non venga mai. Grazie a tutti per la partecipazione e gli incoraggiamenti. Non vi conosco (penso, poi chissà...magari ci vediamo tutti i giorni...) ma vi sono vicina e spero che neanche voi vi arrenderete. Buona domenica, ragazzi!

19 ottobre 2008

Categoria: Solitudine

da Vale

Oddio, leggendo queste tue parole mi sono sentita...mi sento spesso anch'io così, insoddisfatta specie del mio lavoro a tal punto da non riuscire neppure ad andarci, sola in mezzo al mondo, eppure se guardo con occhio critico la mia vita non mi manca niente...perchè? come si chiama questo malessere che abbiamo? Mi ha fatta sentire meglio sapere che non sono l'unica a sentirmi cosi...grazie

20 ottobre 2008

da Rose

Io non so come si chiama questo male, ma credo di non poterne uscire da sola. E' come avere mille cose da dire e non saper parlare...è l'incapacità assoluta di prendere la direzione giusta. Non so chi sono, non so cosa voglio, ed ora non credo di avere la forza di affrontare questi nuovi eventi...ho solo un gran desiderio di arrivare da qualche parte...di trovare un'oasi di pace nella tempesta. Credo che ci sia qualcosa che non va nella mia testa. Ma chi può permettersi uno psicanalista, in fin dei conti?

20 ottobre 2008

da Vale

No non parlare di psicanalista, questi servono solo a spillarti soldi ed hanno studiato la vita sui libri, alla fine che ne sanno?
Cerca un bravo amico piuttosto che sia disposto ad acoltarti...forse è decisamente meglio.
Io ci ho riflettuto tutto il pomeriggio di ieri...passerà, non ti preoccupare a conti fatti io in questa situazione sonoo 24 anni che a ruota ci ricasco...

un baciotto

21 ottobre 2008

da stefania70

ciao..ho letto le tue parole ed era come leggere i miei pensieri...ho pianto...perchè io mi sto arrendendo. baci

21 ottobre 2008 - Belluno

da Anonimo

per vale: mi permetto di correggerti perché non è vero che lo psicologo "spilla soldi"..ci sono psicologi e psicologi come ci sono altre persone che spillano soldi!!i truffatori li trovi ovunque sta a te accorgerti se ti stanno imbrogliando!!rose, lo psicologo aiuta, molto!alle volte sappiamo i nostri problemi, conosciamo i nostri punti deboli...ma non siamo in grado di risolverli!un buon amico che ti ascolta è veramente importante ma molte volte non basta raccontarsi per buttarsi tutto dietro!!ti dico queste cose perchè io per prima le sto vivendo..ormai non so da quanto tempo, e pur avendo ottimi amici disposti ad ascoltarti non ho risolto nulla!!!valuta la possibilità di appoggiarti ad uno psicologo, fidati che scopri cose che non pensavi di pensare e di aver vissuto!!!baci ciao

22 ottobre 2008

da marco

Rose,
ho letto entrambe le tue lettere e ne sono rimasto amaramente colpito perchè ricalcano alla perfezione la mia attuale condizione
Sì anch'io di fronte ai progressi e successi altrui riesco solo a provare tanta tristezza per il mio immobilismo, anche per me il confronto con gli altri si risolve in un penoso avvilimento, anche per me spesso le città in cui cammino cominciano a nausearmi..
Sì potrei pure continuare ma l'hai gà scritto tu.. e come hai già detto, anche nel mio caso, il problema vero è che non mi accetto, non mi amo
Così sono fermo immobile, incapace di proseguire lungo il cammino che ho scelto, perso in tante sterili fantasticherie che mi proiettano sempre altrove rispetto a dove sono..
Non credo comunque che sia patologico non avere voglia di riuscire se non ti rispecchi nella vta che fai.. direi che è normale, che avrebbe voglia di alzarsi per vivere una vita che non sente sua?
Ma il punto è : tu che vita vorresti? cos'è che vuoi? già saperlo penso ti e ci aiuterebbe..nel mio caso c'è solo un gran polverone nella mia
testa e null'altro..
Se vorrai parlarne sarò ben felice di risponderti..
Sii serena il più possibile!

22 ottobre 2008

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