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da Laura

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da emmab

per caso sono su questo sito e leggendo i vostri messaggi ho provato un brivido io ho 59 e nelle vostre lettere vedo me stessa a 14 anni pensavo che con il passare dei tempi i ragazzi si facessero più forti e invece siete diventati più deboli. E' colpa nostra? I vostri messagi mi comprimono il cuore, ma la risposta alla vostra solitudine è la guerra la guerra con voi stessi, è dura è difficile ma bisogna che iniziate non dovete avere tentennamenti. Uno parlato chiare hai vostri amici dite cosa pensate di loro e chiedete un dialogo per una discussione reale, certo il rischio è di perderli ma averli cosa cambia se ti senti così. Cè il rischio invece che tra loro ci sia qualcuno come te e a quel punto hai trovato ciò che cercavi uno scambio. Poi guardati intorno cè tanto da fare cè tanto anche da trasgredire alcune volte, siamo troppo attaccati alla borghesia più per paura che per dovere l'importante è non mancare mai di rispetto per nessuno sopratutto per te stessa. Hai provato qualche volta a urlare litigare sfogarti, poi puoi anche chiedere scusa però ti sentirai meglio. Inoltre non credere che i tuoi genitori non si accorgano di te, forse loro stanno in silenzio soffrendo e sentendo la tua lontananza, magari hanno più paura di te. Anche con loro prova a mettere in pratica quanto ti ho detto parla a loro in modo chiaro e digli ciò che hai dentro, probabilmente ti consiglieranno un terapeuta ma perchè no è un'altra esperienza. Ecco non tralasciare nessuna esperienza anche quella che ti sembra inutile anche quella che ti sembra non per te. Ma cerca sempre di non trascendere. Vorrei dirti che sono divorziata ho due figli e due splendide nipoti, ho vissuto e ho ancora le mie crisi, ma non mi arrendo mai la mia guerra continua. Auguri

13 gennaio 2009 - Lodi

da halo88

laura l'unica cosa che posso dirti è che dev icontinuare a cercare delle persone che la pensano come te forse le puoi trovare anche con il gruppo con cui esci quindi non ti abbattere troppo e continua la tua ricerca

14 gennaio 2009 - Perugia

da Laura

Ragazzi, volevo rigraziarvi tutti per le vostre parole gentili.
Marco: ho usato la parola recita perchè la mia vita sociale è veramente diventata una specie di penoso spettacolo teatrale che non riesco più a mettere in atto. Tu hai perfettamente ragione, dovrei dare un taglio netto e cambiare aria con questi deficienti e anche con quei ciechi che sono i miei genitori. (gli voglio bene, ma sono ciechi o non vogliono vedere). Però è difficile farlo, e non ti nascondo che ho paura. Io in genere odio sentirmi fragile, ma ho una gran paura: finora sono vissuta nel mio piccolo squallido mondo, e sto male, ok. Ma decido di tuffarmi nella vita vera e non trovo nient'altro che solitudine e dolore? Allora cosa mi rimarrebbe? Niente, come non ho niente ora. Poi per cambiare vita così bisognerebbe mettere in moto anche altre cose e sarebbe un casino immenso. Non so che fare. Mi sento come se fossi in coma da un sacco di tempo, in attesa di cominciare a vivere.
Comunaue grazie a tutti per le vostre belle parole.

16 gennaio 2009 - Perugia

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