Solitudine

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da Grey

Sono diventata un vero paradosso…
Non riesco più a capire le mie stesse reazioni. Allora, ho 20 anni, e come forse molti di voi, ho un gruppetto di 3 o 4 conoscenti (perché amici non è una parola che può descrivere il nostro rapporto) con cui ogni tanto (ogni morte di papa) esco. Il fatto è che io e loro siamo due binari paralleli…loro parlano e io fingo di interessarmi di reality, intrighi amorosi, vestiti, discorsi di sesso e ultime conquiste. In realtà non so nemmeno che lingua parlano, mi sento come un’aliena perfino con loro che dovrebbero essere il mio gruppo, sento che il mio posto nel mondo è quello di non avere un posto; spero di essermi spiegata. Sono diventata cinica, non sopporto più nessuno, vedo la gente superficiale e stupida, mi sento crollare tutto addosso questo peso immenso della mia solitudine estrema.
Poi stasera, chissà perché, questa gente si ricorda che esisto e mi chiama per uscire (spesso escono senza di me, forse perché li intristisco, non so). E io, che da mesi sono barricata in casa senza uscire, dovrei essere contenta? No, non lo sono affatto. Mi prende un’ansia incredibile solo a pensare che devo uscire con queste persone; quasi quasi preferisco la solitudine opprimente della mia cameretta. Perché devo rimettermi la maschera e recitare questo penoso teatrino della ragazza come loro? Perché devo falsificarmi per potere avere vita sociale? Qualche anno fa, quando ancora credevo nella giustizia, avrei pensato: non è giusto che io finga. Ora invece ho capito che niente è giusto e che io sarò accettata da gente così solo se faccio finta di essere un’altra, di essere come loro, anche se questo mi spezza dentro, mi fa soffrire forse più che la solitudine.
Non so davvero che fare; mi sento così disillusa dal mondo, mi sento come cantava il grande Freddy Mercury: “Inside my heart is breaking, my make up may be fleaking but my smile still stays on”…

9 maggio 2009 - Perugia

Categoria: Solitudine

da hellboy

dalle tue parole ho capito che siamo uguali,
stai vivendo la mia stessa angoscia

9 maggio 2009 - Milano

da Ghiaccio

Ti capisco benissimo, tempo fa uscivo con i miei cosiddetti amici e fingevo di essere allegro ed interessato ai loro discorsi. Ma sono molto onesto con me stesso e non mi piace fingere quindi spesso o stavo quasi in silenzo ad ascoltare o meglio a pensare ad altro mentre parlavano e raccontavano o preferivo con una scusa restare in casa invece di recitare...isolandomi sempre piu' guardando film, suonando la chitarra (quanti sabati a suonarla per ore, sono diventato anche molto bravo).
Non so cosa dire, so che ci sono da qualche parte persone con i nostri interessi e non superficiali, il difficile e' trovarle e crearne un gruppo di amici.

9 maggio 2009

da Anonimo

ciao... ti capisco... io sto nelle tua stessa situazione... ma so il motivo:io ho solo un'amica che posso definire tale... le conoscenze sono tante, ma le amicizie davvero poche. io ho la tua età più o meno ma già da quando ero piccina parlavo di cose tipo matrimonio, figli,famiglia... e sentivo le battute di chi, cresciuto sotto una campana, non poteva capire... ho avuto espeienze di vita, in famiglia, a scuola che mi portavano che mi portano ad essere troppo matura... a volte avrei preferito essre come gli altri, avere la testa libera dai pensieri, dalle paure, dalle sicurezze. sentendo parlare le persone mi rendo conto che ciò di cui parlano adesso, a 20 anni, io ne parlavo a 10... non è presunzione... e a volte mi viene da ridere a sentire i loro grandi problemi, quando io ho perso una sorella ad esempio... forse è questo un problema grande... però non posso pretendere che gli altri siano come me, ognuno ha i suoi tampi. per quanto riguarda te, se posso, ti consiglio di trovare persone che siano capaci di adeguarsi ai tuoi discorsi, ai tuoi interessi, e tu devi essere in grado di adeguarti ai loro... hai 20 anni, prova magari a conoscere persone nuove, a trovarti un nuovo gruppo, nuove amicizie... io pure non esco mai, preferisco stare a casa a pensare al mio ragazzo, o parlare con lui visto che siamo lontani... mi raccomando scrivi e fammi sapere, se ti va!!! perdona il mio essere stata invadente!

9 maggio 2009

da Cri

Ti capisco.
E le tue parole potrei averle scritte io, una ad una.

Sono stufa anche io della mediocrità.
Ieri ho saputo che quest'estate dovrò lavorare per una settimana con una persona totalmente opposta a me, con la quale non ho nulla da spartire.
Mi è salita l'angoscia.
Devo fingere con lui? Devo mettermi una maschera che non mi appartiene solo per poter convivere quella settimana? Oppure devo essere me stessa a costo di risultare distante e magari antipatica (ma solo perchè estremamente introversa e timida)?
Io non so più che fare.

Perchè se è verissimo che sono stanca di fingere, dall'altra non ne posso più neanche di essere sola.

10 maggio 2009

da Alex Darth NodTEK

idem la stessa cosa per me. non fingere, quella gente non ti da nulla, ti priva solo della tua vera personalita'. io mi sono ritirato a vita privata per questo motivo, ho 25 anni e non ho piu' nessuno da oltre 10 anni. sono completamente solo ma meglio solo che con finti amici del genere. mai fingere, mai. viaggio invece con la mia anima alla ricerca di altri mondi e altri piani di esistenza grazie ai quali avere una visione piu' ampia di tutto il mondo fisico ed etereo. ripeto io ho abbandonato tutti non mi mettero' MAI e fingere, tanto quel tipo di amico non serve alla tua crescita personale, meglio la solitudine. anche io credevo nella giustizia, e la giustizia ci sara' forse non ora ma prima poi...

Alessandro

10 maggio 2009 - Milano

da Anonimo

allora non sono l'unica... veramente...non sai quanto ti capisco!

10 maggio 2009

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