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da Marco
Rassegnarsi alla solitudine è un'esperienza davvero singolare. Per me, che consideravo l'amore la cosa più importante della vita, si tratta di una situazione stranissima e quasi surreale. Non è facile cambiare completamente il proprio approccio alla vita. All'inizio ti senti completamente spaesato. E' venuto meno lo scopo della tua esistenza; è venuta meno la grande speranza... è venuto meno ciò che ti dava la forza di affrontare la giornata. E' venuto meno il tuo centro di gravità; quello che ti faceva camminare e stare in piedi.
Eppure a tutto quanto ci si abitua. Non avrei mai pensato che la vita potesse cambiarmi in questo modo, ma a quanto pare alla fine c'è riuscita. Sono un essere umano e come tutti gli esseri umani anche io ho un mio limite di sopportazione del dolore. Una volta superata quella soglia non si può più tornare indietro. E' come se qualcosa di fragile e prezioso si fosse spezzato per sempre. E' impossibile rimettere assieme i cocci.
Non sono neanche particolarmente depresso. In certi giorni mi sento quasi sereno, pacificato... quello che mi spaventa è la mia perdita di interesse per la vita. Mi trascino stancamente, vado avanti per forza d'inerzia... il lavoro non lo sopporto quasi più. Ed è logico che sia così. A che scopo alzarsi la mattina alle sei e trascorrere otto ore in un ufficio se la vita non ha più niente da offrirti ? Questa mancanza di stimoli mi fa paura. Temo le sue conseguenze e ciò che può causare.
29 maggio 2010 - Firenze
Categoria: Solitudine
da leone
sono nella tua stessa situazione e temo per il mio futuro non posso darti aiuto perchè ho smesso di chiederlo però dobbiamo mantenere acceso un barlume di speranza ti stringo in modo virtuale la mano ciao
30 maggio 2010
da Chiara
Vi sentite soli, perché volete sentirvi soli.
Uscite ed andate ad aiutare le persone che soffrono.
Non aspettano altro che voi. (Mi sto riferendo sia a te Marco, che a Leone). C'è troppo da fare in questo mondo, per stare seduti a guardare la vita che scorre.
30 maggio 2010 - Milano
da coccinella
marco comprendo il tuo vuoto, capisco che il vuoto d'amore è l'immensità del nulla... ti consiglio di fare un passettino alla volta e di mantenere la speranza, perchè la vita è vita comunque anche in assenza di una compagna... coltiva la vita poniti questo obiettivo vedrai che poi pian piano il resto si aggiusterà.. perchè? perchè se coltivi questa ottica di vita sarai più sereno di conseguenza vivrai meglio qualunque rapporto il destino ti farà vivere... buonissima fortuna!!
30 maggio 2010
da Marco
Chiara; te lo dico con gentilezza; perché non vai a pontificare altrove ? Qui c'è gente che soffre e che non ha bisogno delle tue prediche. E poi, scusa se te lo dico, ormai non sei più molto credibile... parli di fare il bene e poi semini rabbia e intolleranza verso gli stranieri... citi Maria Teresa di Calcutta e scrivi dei trafiletti carichi di astio e di livore verso gli immigrati. Comunque seguirò sicuramente il tuo consiglio e andrò in giro a far del bene agli extracomunitari. Più leggo i tuoi messaggi e più mi diventano simpatici.
31 maggio 2010 - Firenze
da Anonimo
Buongiorno Coccinella. Ti ringrazio molto per la solidarietà. Pensa, oggi ho scopeto che se siamo soli la colpa è nostra... oltre al danno la beffa. In questo momento sono molto rassegnato e non trovo più dei validi motivi per sperare. Poi chissà... la vita è talmente imprevedibile...
31 maggio 2010
da Chiara
Caspita sai tutto di me?
Non pensavo di essere così importante.
Io comunque ho scritto un consiglio in buona fede, poi se tu vuoi vederci del male, fallo pure, ma ripeto ti stai sbagliando, e di grosso anche!
31 maggio 2010 - Milano
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